Karol Wojtyła, il primo Papa slavo e il primo Pontefice non italiano dai tempi di Adriano VI, nacque a Wadowice, in Polonia. La sua elezione al soglio pontificio il 16 ottobre 1978 segnò una svolta storica per la Chiesa cattolica. Sin dal discorso di apertura del pontificato, Giovanni Paolo II ribadì con forza la sua intenzione di portare avanti l’eredità del Concilio Vaticano II, promuovendo un’azione pastorale improntata sul rinnovamento e sul dialogo.
Il 13 maggio 1981, giorno dell’anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, un tragico evento sconvolse il suo pontificato: in Piazza San Pietro, fu colpito da un colpo di pistola sparato dal terrorista turco Alì Agca. Gravemente ferito, Giovanni Paolo II sopravvisse all’attentato e attribuì la sua salvezza alla protezione della Vergine Maria.
Al centro del suo messaggio vi fu sempre il Vangelo, proclamato senza compromessi e con fermezza. La sua produzione dottrinale è stata particolarmente prolifica e tra le sue encicliche si distinguono opere fondamentali come “Redemptor hominis”, “Dives in misericordia”, “Laborem exercens”, “Veritatis splendor” ed “Evangelium vitae”. Ognuna di queste encicliche ha contribuito a delineare le linee guida del suo insegnamento: la centralità di Cristo, la misericordia divina, la dignità del lavoro, la difesa della verità e il rispetto della vita umana.
Uno dei tratti distintivi del suo pontificato è stato il costante impegno per il dialogo interreligioso ed ecumenico, la promozione della pace e la difesa della dignità umana. I suoi numerosi viaggi apostolici nei cinque continenti hanno testimoniato la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli. Attraverso gesti di grande impatto e celebrazioni solenni, Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile nella storia: dall’incontro di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo, simbolo di dialogo e unità, alla toccante preghiera al Muro del Pianto di Gerusalemme.
Grazie al suo carisma e alla sua visione, Karol Wojtyła ha guidato la Chiesa e l’umanità nel passaggio al terzo millennio, affrontando con coraggio le sfide del tempo. Il suo esempio e la sua testimonianza hanno ispirato milioni di fedeli in tutto il mondo.
La sua santità è stata riconosciuta dalla Chiesa: Papa Benedetto XVI lo ha beatificato il 1° maggio 2011 e, infine, Papa Francesco, alla presenza del suo predecessore, lo ha canonizzato il 27 aprile 2014. Oggi il suo corpo riposa in un altare laterale della Basilica di San Pietro in Vaticano. La sua memoria liturgica facoltativa ricorre il 22 ottobre, giorno in cui il mondo continua a ricordarlo con affetto e devozione.
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