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Trent’anni di GRIS, il vescovo Marciante: “la conoscenza libera, nuovi movimenti religiosi e sètte sono una sfida per la Chiesa”

Trent’anni di GRIS, il vescovo Marciante: “la conoscenza libera, nuovi movimenti religiosi e sètte sono una sfida per la Chiesa”

Trent’anni fa nasceva a Palermo il GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa).

Associazione nata per promuovere e svolgere la ricerca, lo studio e il discernimento, fornire informazioni e consulenza sulle religioni, le sètte e la fenomenologia ad esse correlata, a livello culturale, religioso, scientifico e sociale. Curare la formazione e l’aggiornamento di educatori e operatori sulle tematiche di pertinenza dell’associazione. Analizzare e promuovere gli strumenti pastorali, culturali, educativi, scientifici e sociali, che permettono un opportuno, adeguato e documentato approccio alla problematica di cui al primo punto. Promuovere un rispettoso aiuto nei confronti di quanti vivono una situazione problematica o di disagio, causata dall’attività di aggregazioni o singole persone, che operano in ambito religioso, para-religioso, spiritualista o magico.

A Palermo il GRIS nasce nell’ottobre del 1994. Dal 2009 è anche sede Regionale del GRIS e dal 2016 è sede Nazionale dell’Istituto di Alta Formazione “Marinelli-Passalacqua” del GRIS.
Ieri, a Palermo presso il santuario “Santa Teresa” alla Kalsa, si è tenuto un convegno sul trentennale della nascita dell’associazione, con la partecipazione di studiosi del fenomeno provenienti dal mondo accademico, intellettuale e religioso regionale e nazionale. Tra questi ultimi il presidente del GRIS di Palermo, il professore Tullio Di Fiore, il segretario professore Paolo Inzerillo, il professore Vincenzo Pace, il dottore Dario Di Cristina, il dottore Giuseppe Ardizzone, il professore Giuseppe Ferrari, don Giuseppe Di Giovanni rettore del Santuario, il professore Marcello Di Tora O.P, S.E.R monsignor Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e S.E.R. monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo.
Anche a Cefalù è nato il GRIS, per portare all’attenzione le esigenze del territorio. Questi nuovi movimenti religiosi e sètte, sono infatti una sfida per la Chiesa.

Il vescovo Marciante, a conclusione del convegno, ha portato all’attenzione tutti quei fenomeni che deviano molte persone dalla fede cattolica o che, in certi casi, mettono in pericolo anche la saluta psico-fisica degli aderenti. L’educazione deve partire fin dall’inizio, dalla catechesi: “i nostri ragazzi – ha detto Marciante – hanno una visione intellettuale della fede ma non pratica, non concreta. C’è un vuoto tra la fede creduta e la fede vissuta che deve essere colmato con un percorso di vita cristiana. Come Chiesa dobbiamo accettare la sfida cercando di essere presenti con la nostra evangelizzazione. La fede, in fondo, è abbandono fiducioso nelle mani di Dio”.
In tal senso, la famiglia gioca un ruolo importante, fondamentale.
La Chiesa da sempre attenta ai bisogni della persona opera una forte sollecitudine pastorale per la famiglia, per i giovani e per gli ammalati. “Ma allora non sarebbe il caso di puntare molto di più sulla famiglia? Rafforzare l’istituto familiare che è messo molto in crisi, anche dalle scelte politiche, dalle scelte sociali, perché se manca la famiglia, manca un nucleo fondamentale della società. Quando c’è una famiglia cristianamente formata è difficile che movimenti settari riescano ad attecchire”.

Conoscenza e discernimento sono dunque importanti: “La conoscenza deve aiutare ad assumere atteggiamenti coerenti e comportamenti efficaci per la costruzione del regno di Dio, secondo il suo disegno universale. Discernere invece, vuol dire distinguere il bene dal male, separare il vero dal falso, alla luce della Parola di Dio e sotto l’azione dello Spirito Santo”.

Un grande aiuto, per aiutare in tal senso, è il dialogo ecumenico. Attraverso quest’ultimo infatti, si può riconoscere il vero dal falso: “Bisogna vigilare fuori e dentro la Chiesa. La vigilanza – ha concluso il vescovo – deve essere attiva e attenta all’interno delle nostre chiese, ma è questa la sicurezza di una chiesa antica come la nostra: abbiamo gli strumenti per poterlo fare in primis lo Spirito Santo anima la nostra vigilanza. Nuove chiese scismatiche e pseudo veggenti, anche questi sono da portare all’attenzione perché sorgono all’interno della chiesa. Vigilanza e dialogo sono dunque fondamentali per conoscere la vera identità del fenomeno e formare dei credenti adulti e capaci di fronteggiare il fenomeno”.

Clicca sul link per aprire la locandina: http://www.gris-palermo.it/wp-content/uploads/2024/10/Manifesto-Convegno-Gris-9.11.24.pdf

Una risposta a “Trent’anni di GRIS, il vescovo Marciante: “la conoscenza libera, nuovi movimenti religiosi e sètte sono una sfida per la Chiesa””

  1. Avatar Scavuzzo Giuseppe
    Scavuzzo Giuseppe

    I fatti di Altavilla come le sette disseminate in Italia, devono fare riflettere. La società dell’era digitale ha sclerotizzato i cuori. Bisogna non trascurare l’avvento dell’intelligenza artificiale. Ciò che sta accadendo, induce e indurrà l’uomo a sostituirsi a Dio.

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