È stata celebrata ieri pomeriggio, presso l’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, la messa giubilare presieduta dal vescovo di Cefalù ,S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante, alla presenza dei sacerdoti, delle delegazioni delle parrocchie, delle autorità civili, militari, delle associazioni del territorio e di tanti fedeli accorsi da ogni parte del territorio madonita. Un pomeriggio intenso e partecipato che è stato occasione per ribadire l’importanza dell’ospedale petralese come presidio non solo sanitario, ma anche spirituale e comunitario per le Alte Madonie.
L’ospedale di Petralia Sottana è stato proclamato luogo giubilare dal vescovo Giuseppe lo scorso 29 dicembre in occasione dell’apertura dell’Anno Giubilare della Speranza nella cattedrale di Cefalù. Una scelta forte ma soprattutto significativa, che riconosce nel nosocomio madonita non solo un centro di cura, ma un segno concreto della vicinanza a chi soffre, un punto di riferimento fondamentale per migliaia di persone in un’area interna troppo spesso dimenticata.
Durante l’omelia, il vescovo ha commentato il brano evangelico in cui Gesù, parlando ai discepoli prima della sua passione, promette che il dolore si trasformerà in gioia: “Un ospedale vicino è una grazia di Dio, e per questo lo difendiamo e lo difenderemo sempre con tutte le nostre forze”, ha affermato monsignor Marciante, sottolineando come la vicinanza, la verità e la speranza siano i tre modi con cui Cristo consola i suoi discepoli, anche noi siamo chiamati a fare lo stesso con chi soffre. “In un tempo in cui spesso si incontrano persone sfiduciate, chiamate a vivere l’imprevedibilità del futuro con timore — ha aggiunto il vescovo citando la Spes non confundit — il Giubileo sia per tutti occasione per rianimare la speranza”.
Un pensiero particolare è stato rivolto al personale sanitario dell’ospedale, chiamato a ravvivare la speranza nei malati in una missione tanto impegnativa quanto profondamente cristiana: “E allora carissimi amici, carissimi professionisti, – ha proseguito il vescovo – mi rivolgo in modo particolare al personale sanitario di questo ospedale: voi siete chiamati a rianimare la speranza dei nostri degenti e dei nostri ammalati. È un grande compito, soprattutto giubilare, quello che vi è stato affidato. Lo Spirito Santo con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa ha irradiato nei credenti la luce della speranza”. Da qui, il vescovo ha colto l’occasione per ribadire l’importanza della presenza dell’ospedale sulle Alte Madonie: “La consolazione del Signore è veritiera, non inganna. Non è un anestetico, ma è vicina, è veritiera e ci apre le porte della speranza. Nulla ci separerà dall’amore di Cristo, nemmeno la tribolazione, la persecuzione o la morte. Un ospedale vicino, lo ripeto, è una grazia di Dio; è un presidio di speranza”.











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