Paolo Borsellino, testimone di giustizia e di fede

Paolo Borsellino, testimone di giustizia e di fede

Il 19 luglio è una ferita che non smette di sanguinare.

In quella domenica d’estate del 1992, la mafia spezzava la vita del giudice Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta in via D’Amelio. Ma non è riuscita a spegnere la luce del suo esempio, che continua a brillare come una stella nel buio della rassegnazione. Paolo Borsellino non fu solo un magistrato, fu un uomo giusto, radicato in una fede profonda e sincera. Diceva: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” E lui non ebbe paura, nemmeno quando sapeva che la morte era vicina.

Il suo sacrificio ci richiama al Vangelo: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Borsellino ha offerto la sua vita per amore della giustizia, della verità, della sua terra. Oggi lo ricordiamo con dolore ma anche con speranza, nella consapevolezza che “beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5,6). A noi il compito di non dimenticare, di custodire la sua eredità, di continuare a lottare perché la giustizia non sia solo un sogno, ma una realtà viva e concreta.

Il nome di Paolo è inciso nei cuori, la sua testimonianza continua a parlarci, e a guidarci.

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