Un fronte compatto di sindaci del Distretto Sanitario 33, che riunisce diversi Comuni del territorio madonita, ha lanciato un appello accorato alla Regione Siciliana in merito alla proposta di revisione della rete ospedaliera prevista per il 2025. Al centro delle preoccupazioni c’è il destino dell’Ospedale Giglio di Cefalù, struttura considerata un’eccellenza sanitaria non solo a livello locale, ma anche regionale.
Secondo quanto emerge dalla bozza ricevuta il 7 luglio, la nuova organizzazione sanitaria comporterebbe una riduzione significativa dei posti letto, sia per i ricoveri ordinari che per il day hospital: si passerebbe da 271 a 246 unità. Una prospettiva che i sindaci giudicano inaccettabile, soprattutto alla luce dell’efficienza e dell’alto livello di attività dell’ospedale.
Particolarmente allarmante è il ridimensionamento dell’unità di Oncologia, che vedrebbe i suoi posti letto quasi dimezzati — da 18 a 7 — senza alcuna spiegazione ufficiale. Una scelta definita “illogica e preoccupante”, che rischia di compromettere l’accesso alle cure per i pazienti oncologici e rende incerta anche la gestione delle cure palliative, in mancanza di indicazioni chiare sull’attivazione dell’Hospice.
Tra le altre criticità rilevate, anche l’eliminazione di 12 posti in Psichiatria (che i sindaci ritengono possa essere frutto di un errore materiale), e i tagli in reparti chiave come Neurologia, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia, Terapia intensiva e Pediatria.
Nonostante qualche apertura positiva — come l’inserimento di nuovi posti in Pneumologia, Neonatologia e Medicina nucleare — i sindaci chiedono con fermezza il mantenimento dell’attuale livello assistenziale e propongono, anzi, un ampliamento dell’area riabilitativa.
Nel documento firmato congiuntamente, i primi cittadini rivendicano il ruolo strategico dell’Ospedale Giglio e chiedono un piano che punti al rafforzamento e non all’indebolimento dei servizi sanitari. “Il diritto alla salute – sottolineano – deve restare al centro delle decisioni politiche. Se non ci saranno risposte, non escludiamo azioni ufficiali e decise”.