Si è concluso da poco il XII Censimento de “I Luoghi del Cuore” promosso da FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo, e dedicato alla cura e alla valorizzazione di alcuni dei luoghi italiani più belli e suggestivi, identitari di un territorio per storia e fascino.
All’adesione delle singole persone si è accompagnata quella delle comunità e di gruppi radicati sui territori, che attraverso una candidatura hanno voluto esprimere l’attaccamento a quei luoghi ma anche spesso l’urgenza di proteggerli e valorizzarli al meglio. Sono stati quasi 2,5 milioni i voti raccolti da ogni parte d’Italia, 30.260 i luoghi votati, 196 i comitati nati a sostegno delle varie candidature, 5.802 i comuni e oltre 530 le scuole coinvolti in tutto il Paese.
A vincere l’edizione 2024 con 72.050 voti è stato il Santuario Nostra Signora delle Grazie a Nizza Monferrato (AT), provincia per la prima volta sul gradino più alto del podio, al secondo posto si è classificata la Fontana Antica di Gallipoli con 62.967 preferenze, seguita, in terza posizione, dalla Chiesa di San Giorgio nel borgo di Tellaro, una frazione di Lerici (SP) con un punteggio di 47.012.
Ma come si è classificata la Sicilia? E il nostro comprensorio?
La Sicilia si è posizionata al 6° posto per numero di voti con 179.406 preferenze raccolte ma solo 17 luoghi hanno superato la soglia dei 2.500 voti utili ad entrare nella seconda fase del Censimento cioè la partecipazione a un bando per presentare la richiesta di finanziamento per un progetto di valorizzazione della località candidata. Di questi 17 solo due si trovano in provincia di Palermo e tra l’altro anche nel territorio della nostra Diocesi: il Castello di Roccella a Campofelice di Roccella e l’area naturale di Piano Battaglia rispettivamente 208° nella classifica nazionale con 2.654 voti e 211° con 2.625 voti.
“Il Castello di Roccella – si legge nella pagina dedicata al castello a mare di Campofelice di Roccella – è un simbolo inestimabile di storia e identità, un luogo dell’anima, un vero “luogo del cuore” per gli emigrati, per i campofelicesi e per tutti coloro che quotidianamente si impegnano culturalmente e socialmente per Campofelice di Roccella. Questo straordinario sito storico, un tempo fulcro economico e sociale non solo del territorio ma di tutta la Sicilia, ha giocato un ruolo di primo piano in eventi cruciali del passato, custodendo memoria e tradizioni di ineguagliabile valore. Oggi, con il suo fascino carico di storia, il Castello è una testimonianza preziosa, ma anche un’opportunità per il futuro della comunità e del territorio. La sua candidatura è stata sostenuta dal comitato “Roccella nel cuore” voluto e promosso dall’Amministrazione comunale di Campofelice di Roccella e dall’Associazione Roccamaris APS che da tanti anni si impegna per la conoscenza e la valorizzazione del Castello con convegni, giornate di studio e attività culturali di ampio respiro e lavorando con i ragazzi delle scuole.
La candidatura di Piano Battaglia è stata invece sostenuta dal comitato “Le Volpi di Piano Battaglia” che “si prende cura di questo territorio con dedizione e rispetto, cercando di coinvolgere, attraverso azioni concrete, persone di ogni età per garantire un futuro migliore nel rispetto dalla biodiversità e del patrimonio paesaggistico. Sviluppa progetti e percorsi volti a promuovere la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale per lo sviluppo sostenibile del territorio”, come viene spiegato nella scheda del comitato. “Piano Battaglia ha un enorme potenziale per il turismo naturalistico e sportivo – si legge nelle motivazioni della candidatura -. Tuttavia, il territorio ha diversi bisogni: l’ammodernamento delle infrastrutture stradali e dei collegamenti; la riqualificazione degli impianti sciistici e una gestione più efficace della stagione turistica invernale; il potenziamento dei servizi di accoglienza e ristorazione; la promozione di un turismo sostenibile per preservare il delicato ecosistema del Parco delle Madonie. La collaborazione tra enti locali e operatori privati è fondamentale per sostenere una strategia integrata per lo sviluppo turistico, economico e ambientale dell’area”.
Cosa possiamo fare tutti noi adesso che il censimento si è concluso. Sostenere questi due luoghi entrati nei primi posti della classifica FAI senza mai dimenticare tutti i quei “luoghi del cuore” che sono già luoghi del cuore per un gruppo di cittadini o anche di intere comunità ma meritano una migliore fruizione, una conoscenza più approfondita e una giusta valorizzazione. In che modo? In primo luogo prendendocene cura noi stessi e magari pensando a una candidatura in occasione del Censimento FAI del 2026.
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