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L’imbottigliamento dell’acqua di Scillato diventa realtà, il vescovo Marciante: “Acqua bene universale, non cadere in logiche di profitto”

L’imbottigliamento dell’acqua di Scillato diventa realtà, il vescovo Marciante: “Acqua bene universale, non cadere in logiche di profitto”

Ieri, venerdì 21 marzo 2025, si è svolta presso l’Aula Consiliare di Scillato l’assemblea cittadina dal titolo “Come un sogno diventa realtà: l’imbottigliamento dell’acqua di Scillato”. Un progetto che affonda le radici nelle passate amministrazioni comunali e che oggi prende finalmente forma come concreta opportunità di sviluppo per il comune madonita e per tutto il territorio circostante.

A Scillato, infatti, sorgerà un nuovo impianto per l’imbottigliamento dell’acqua, da sempre apprezzata per la sua purezza e l’elevata qualità. Quest’acqua disseta già molti comuni delle Madonie, parte della provincia di Palermo e raggiunge anche alcune aree del capoluogo siciliano. La realizzazione dello stabilimento rappresenta dunque una grande occasione di crescita e occupazione, con l’obiettivo di offrire nuove prospettive, in particolare ai giovani del territorio.

Il via libera alla vendita del terreno è stato subordinato a una precisa condizione posta dal vescovo Marciante: che il progetto impiegasse forza lavoro locale, dando priorità ai giovani. Si tratta quindi di un’iniziativa che coniuga valorizzazione delle risorse naturali, sviluppo sostenibile e impegno sociale, frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni civili, religiose e imprenditoriali.

A tal proposito, particolarmente significativo è stato l’intervento di Sua Eccellenza, il quale ha voluto chiarire alcuni aspetti fondamentali, soffermandosi sul tema dell’acqua, definita un bene universale, essenziale alla vita e non mercificabile. Il Vescovo ha richiamato i principi della dottrina sociale della Chiesa, ispirandosi in particolare all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, ribadendo con forza che l’acqua non si compra, ma si paga soltanto il servizio relativo alla sua distribuzione, protezione e conservazione.

“Ma attenzione: – ha detto il vescovo – quando diciamo ‘si compra l’acqua’, stiamo sbagliando. Non si compra l’acqua, si compra il servizio sull’acqua. L’acqua resta un bene comune, di tutti. Per questo voglio ribadire alcune cose sulla cosiddetta privatizzazione dell’acqua. In realtà, non si tratta mai di privatizzazione dell’acqua in sé, ma eventualmente della concessione dei servizi legati alla sua gestione. Tuttavia, a volte, questa concessione diventa eccessivamente mercantile, rischiando di trasformare l’acqua in una semplice merce, soggetta alle logiche di profitto”.

Nel suo intervento, Marciante ha anche espresso preoccupazione per la tendenza alla privatizzazione dell’acqua, che rischia di subordinare il bene comune agli interessi economici di pochi, penalizzando in particolare le fasce più deboli della popolazione. Ha dunque sottolineato la necessità di un controllo pubblico efficace, della massima trasparenza e della garanzia dell’accesso universale all’acqua potabile, non solo per uso domestico ma anche per fini agricoli di sussistenza.

“Inoltre, – ha continuato Marciante – non si può quantificare un prezzo per l’acqua che è inestimabile. Il denaro non può diventare un ostacolo all’accesso universale dell’ acqua, soprattutto per i più poveri, che devono poter disporre di acqua per bere, cucinare, lavarsi e anche per l’agricoltura di sussistenza”.

Scillato, così come tutti i comuni, deve quindi garantire a tutti l’accesso ad acqua potabile e adatta all’uso domestico. “Perché lo dico? – ha concluso il vescovo – Se si paga un servizio, quel servizio dev’essere all’altezza: l’acqua deve arrivare potabile, altrimenti si paga due volte. Paghiamo, dunque, solo il servizio: per proteggere l’acqua dall’inquinamento, conservarla e distribuirla. L’acqua è un bene universale, non privato, e deve essere gratuita, mentre il servizio intorno a essa può dare lavoro ai giovani del territorio. Questo è stato il motivo per cui ho reso disponibile un  bene di proprietà della parrocchia Maria Santissima della Catena; un dono del carissimo Monsignor Mariano Campo. Lo Stato deve vigilare sui servizi legati all’acqua, siano essi pubblici o privati, e prevenire abusi e speculazioni. Infine, un’ultima proposta concreta: in paese ci dev’essere almeno una fontana pubblica dove tutti possano bere gratuitamente l’acqua di Scillato. E se ce ne saranno più d’una, meglio ancora”.

Il sogno di valorizzare l’acqua di Scillato non è più solo un’idea: sta diventando realtà. Una realtà che parla di lavoro, giustizia, ambiente e futuro. E che dimostra come la collaborazione tra pubblico, privato e Chiesa possa generare non solo sviluppo economico, ma anche speranza.

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