Appena eletto, il nuovo Papa si ritira in una piccola stanza nascosta dietro l’altare della Cappella Sistina: è la Stanza del Pianto, un luogo raccolto dove spiritualità, commozione e responsabilità si incontrano. In questo spazio, che pochi conoscono ma che tutti i Papi moderni hanno attraversato, l’eletto indossa per la prima volta la veste bianca papale.
La stanza deve il suo nome alle lacrime che vi scorrono da secoli. Non è raro, infatti, che il neo-Pontefice, sopraffatto dall’emozione e dal peso della chiamata, si abbandoni a un momento di pianto o raccoglimento. I racconti parlano di Paolo VI in lacrime, di Giovanni Paolo I visibilmente sconvolto, di Benedetto XVI profondamente turbato. È un momento di solitudine mistica, in cui l’uomo incontra la missione.
All’interno vi si trovano tre vesti bianche, cucite in segreto nei giorni precedenti il conclave, e gli oggetti necessari per l’apparizione pubblica. Ma più di tutto, vi si respira una tensione spirituale unica: la consapevolezza che, varcata quella soglia, si diventa guida per oltre un miliardo di fedeli.
La Stanza del Pianto è così un passaggio quasi sacramentale: un luogo dove si lascia alle spalle la propria identità per assumere quella del Papa. Un breve momento di intimità tra Dio e l’eletto, nel cuore del Vaticano, appena prima che le tende si aprano e il mondo senta le parole: Habemus Papam.
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