Foto: Dario Barà – Diocesi di Cefalù
È stata inaugurata all’Osterio Magno di Cefalù la mostra Fiat Lux – Esposizione personale di Emanuele India, promossa dalla Cooperativa Il Segno in collaborazione con il Museo Diocesano Diffuso. L’esposizione, già aperta al pubblico dal 1° aprile, sarà visitabile fino al 26 giugno 2025.
La mostra rientra nel percorso dell’Itinerarium Pulchritudinis che attraversa anche il Duomo di Cefalù, ma possono essere fruite anche singolarmente. L’ingresso è gratuito per i residenti nel Comune di Cefalù e per quelli appartenenti a tutti i comuni della Diocesi, mentre per i visitatori esterni il biglietto singolo per l’Osterio Magno ha un costo di 2 euro. Presente all’inaugurazione anche il sindaco di Cefalù il professore Daniele Tumminello il quale durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’arte in quanto “straordinario dono di fare cogliere l’essenza della vita”.
Il vescovo, S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante, ha quindi sottolineato: “La luce è segno del distinto, mentre il buio rappresenta l’indistinto, che a sua volta è anche simbolo della morte. Per questo la luce, distinguendo, trae dalla morte: è un concetto forte, a mio avviso. Nella Creazione, è proprio la luce a dare forma alle cose, e curiosamente anche la scienza, con le più recenti scoperte, sembra avvicinarsi a questa visione, riconducendo tutto a un punto iniziale luminoso da cui ha avuto origine l’universo“.
L’esposizione Fiat Lux nasce dal desiderio dell’artista Emanuele India di esporre in uno dei luoghi più significativi della città normanna. «Abbiamo recepito questa volontà – racconta Raffaella Maggiore, presidente della cooperativa Il Segno – e l’abbiamo sottoposta all’Ufficio Beni Culturali Ecclesiali e al Museo Diocesano Diffuso, confrontandoci anche con il Vescovo. Da lì, è nata ufficialmente la mostra». Il progetto è stato curato, dal punto di vista critico e narrativo, da Francesca Mezzatesta. L’artista, iscritto al REIS (Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia), parte dalla sua lunga esperienza nel campo della legatoria d’arte, trasfigurandola in un linguaggio visivo contemporaneo. «Quello che nella tecnica della legatoria appare lineare e poco voluminoso – spiega ancora Maggiore – con queste opere prende forma e luce. È un modo per tramandare alle nuove generazioni una tecnica antica, rivisitata con ispirazione moderna».
Il direttore del Museo Diocesano Diffuso, l’architetto Massimo Trobia, sottolinea la forza simbolica e spirituale dell’intero progetto: “In una sorta di similitudine con il fenomeno fisico della scomposizione della luce, l’artista attua una trasformazione della materia in luce, elemento centrale della mostra non solo come soggetto, ma come mezzo. La luce attraversa, scolpisce, rivela e mette in relazione con il divino. Emanuele India riesce a coniugare bellezza, funzione liturgica e linguaggio contemporaneo, restituendo a materiali e forme una forza comunicativa viva e nuova“. Fiat Lux inaugura simbolicamente la stagione 2025 delle mostre d’arte contemporanea ospitate dal Museo Diocesano Diffuso. “Dopo una lunga serie di esposizioni a carattere storico-artistico – conclude Trobia – questa mostra apre la riflessione sul dialogo tra arte contemporanea e arte liturgica, un rapporto complesso ma ricco di significato, capace di parlare anche all’uomo di oggi“.
Una mostra che promette di illuminare non solo gli ambienti dell’Osterio Magno, ma anche lo spirito di chi la visiterà.






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