Si è svolta presso la Parrocchia Sant’Agata V. e M. in Cefalù la Giornata del Mare, promossa dal Servizio Pastorale Turismo, Sport, Tempo Libero e Apostolato del Mare della Diocesi di Cefalù.
Ad aprire l’incontro è stato Mons. Rosario Dispenza, Responsabile del Servizio Pastorale, che ha ripercorso le edizioni precedenti, sottolineando l’importanza del mare non solo come risorsa naturale, ma anche come luogo di memoria, identità e spiritualità.
Il sindaco di Cefalù, Prof. Daniele Salvatore Tumminello, ha messo in luce il profondo legame tra la città e il mare: “È fondamentale prendere coscienza del rapporto che lega la nostra comunità al mare. Il mare chiede rispetto, ma in cambio dona il pane quotidiano”. Un rapporto che ha radici personali, nei ricordi d’infanzia trascorsi con il nonno pescatore, e che oggi prosegue nel figlio Andrea che, sugli scogli di Sant’Ambrogio, si esercita a intrecciare le reti.
Sulla stessa linea l’intervento del Capo 1^ Classe, Giovanna Palanga, che ha ribadito l’importanza del rispetto per il mare, definendolo una risorsa vitale per il pianeta e per l’economia dell’uomo. Ha richiamato l’urgenza di difendere i mari dall’inquinamento e dallo sfruttamento indiscriminato, evidenziando la responsabilità collettiva nella loro tutela.
Il Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, ha offerto una riflessione spirituale e biblica, preceduta dall’incontro con i membri dell’associazione culturale ‘Ntinna a mari; evento cittadino che si appresta a celebrare il suo terzo centenario. “Il mare ha mille volti – ha affermato il vescovo – come gli scenari che offre nel corso della giornata”. Un’immagine che ha introdotto una meditazione intrecciata a ricordi familiari e alle Sacre Scritture. Volti di uomini segnati dalla salsedine e dalla fatica, stanchi ma dignitosi, che richiamano tante immagini evangeliche. Gesù stesso ha vissuto molte delle sue esperienze lungo le rive del mare; luogo di chiamata, d’insegnamento e di miracoli. Ma il mare, ha sottolineato il Vescovo, è anche scenario di pericolo e morte. Così è stato per l’apostolo Paolo, che visse il dramma del naufragio, e così è oggi per tanti migranti che attraversano il Mediterraneo, spinti dalla speranza ma troppo spesso destinati a non arrivare mai. “Il mare – ha detto – è testimone del dolore dei popoli in fuga, vittime delle guerre, della povertà, dell’indifferenza”. Nel suo intervento, il Vescovo ha anche voluto ricordare l’impegno concreto di chi si prende cura del mare ogni giorno. Ha ringraziato i volontari dell’associazione Plastic Free, attivi da anni nella sensibilizzazione e nella pulizia dei litorali. La giornata si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia.
Valerio Di Vico