Intorno alle 10 di questa mattina (ora italiana), un attacco aereo israeliano ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, unica parrocchia cattolica della Striscia. A perdere la vita sono stati Saad Issa Kostandi Salameh, portinaio della parrocchia, e una donna, Foumia Issa Latif Ayyad. Almeno nove i feriti, tra cui padre Gabriel Romanelli, il parroco, colpito lievemente a una gamba. Lo riporta Vatican News, citando fonti dell’ospedale Al-Ahli di Gaza City.
Nella chiesa, danneggiata dal raid, trovano ancora rifugio circa 500 persone in fuga dalla guerra. Israele avrebbe parlato di “errore di tiro”.
Profondo sgomento è stato espresso dalla Conferenza Episcopale Italiana, che condanna l’attacco come “inaccettabile” e invoca il silenzio delle armi, unica strada per costruire la pace. Un pensiero speciale è rivolto ai feriti e a padre Romanelli, mentre si ringrazia la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, per il suo messaggio di solidarietà.
Duro anche il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha definito l’attacco “grave e non più ammissibile”, rilanciando l’appello: “È tempo di fermarsi e trovare la pace”.
Il Papa, attraverso un telegramma firmato dal cardinale Parolin, rinnova la sua invocazione per un “cessate il fuoco immediato” e affida le vittime alla misericordia di Dio. Alla comunità colpita assicura vicinanza spirituale e preghiera, perché si apra una strada di “dialogo, riconciliazione e pace duratura”.