Statio Ecclesiae 2025, il vescovo Giuseppe: “Nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina!”

Statio Ecclesiae 2025, il vescovo Giuseppe: “Nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina!”

Un’intera Diocesi in cammino. Una piazza gremita, pulsante di fede e speranza. Da ogni angolo della Diocesi di Cefalù, tantissimi fedeli accorsi ieri a Montemaggiore Belsito per partecipare alla Statio Ecclesiae Cephalocensis, convocata dal vescovo S.E.R. monsignor Giuseppe Marciante.

Un evento atteso, celebrato con gioia e profonda fede, che segna la conclusione della fase celebrativa del XII Sinodo Diocesano, ma soprattutto l’inizio di una nuova stagione per la Chiesa cefaludense, chiamata a rialzarsi e camminare nel nome di Gesù. Il vescovo, visibilmente commosso, ha accolto con gioia il popolo radunato: “Sento interiormente una grande gioia al vedervi qui riuniti per la preghiera, una preghiera di ringraziamento al Signore per tutto il cammino che ci ha fatto percorrere. Il Signore non abbandona la Sua Chiesa”. Durante la celebrazione in Piazza Roma, monsignor Marciante, dopo la presentazione del segretario generale del Sinodo, don Giuseppe Licciardi, ha ricevuto le Propositiones, frutto di un lungo cammino sinodale avviato nel 2020 e caratterizzato da un percorso nutrito di ascolto, partecipazione e discernimento.

Contro l’immobilismo: “È tempo di alzarsi!”

Al centro della riflessione del Vescovo, il passo biblico ispiratore della Statio: “Nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina!” (At 3,6). Un invito che diventa grido profetico rivolto a una Chiesa chiamata a scuotersi dalla rassegnazione e a lasciarsi smuovere dal desiderio di Dio. “L’immobilismo è la malattia che può affliggere le nostre comunità. Viviamo come parcheggiati nella rassegnazione. La fede ha bisogno del desiderio per ripartire”. Una denuncia quella del vescovo quando ha parlato della tentazione di una religione che spesso sembra convenzionale, esteriore, fredda. Ha richiamato la necessità di una Chiesa che si lasci guarire dallo Spirito, come in un percorso di riabilitazione. “Il Sinodo – ha proseguito Marciante – è la nostra fisioterapia. Abbiamo un fisioterapista eccezionale: lo Spirito Santo. È Lui che ci rimette in piedi e ci rimette in cammino”.

Dall’omelia sono poi emerse cinque direzioni concrete per il cammino post-sinodale, autentici esercizi spirituali per la rinascita. Pregare insieme: la preghiera comunitaria come fondamento della comunione. Muoversi insieme: la missione è della Chiesa intera, non di singoli protagonismi. Annunciare nella ferialità della vita: la fede vissuta nei luoghi quotidiani. Guardare e toccare la realtà: annunciare il Vangelo partendo dalle ferite del mondo. Puntare all’essenziale: Gesù è il cuore dell’annuncio, il nome che salva e risana. Prima di concludere, un appello accorato e potente ha attraversato la piazza: “Svegliati, Chiesa di Cefalù! Alzati e cammina! Scuoti la polvere dell’immobilismo. Ritorna a cantare come nei giorni dell’amore. Proclama il Vangelo ad ogni uomo. Porta la gioia e il perdono di Cristo. Segui il tuo Signore e consegnagli la tua vita. Alzati e cammina, Chiesa di Cefalù, e invita tutti alla festa delle nozze dell’Agnello”. La giornata si è poi con la Processione Eucaristica e la benedizione da parte del vescovo.

La Statio Ecclesiae Cephalocensis non è stata solo una celebrazione. È stato un segno potente di una Chiesa viva, che si rialza e guarda avanti, inizia ora la fase attuativa del Sinodo, che vedrà l’intera comunità diocesana impegnata a tradurre in vita concreta le ispirazioni maturate in questi anni.

La Chiesa di Cefalù è pronta a camminare, sorretta dallo Spirito, radicata nella comunione, inviata per annunciare: “Nel nome di Gesù Cristo, alzati e cammina!”.

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